Smart&Start Italia è l’incentivo che sostiene la nascita e la crescita delle start-up innovative su tutto il territorio nazionale.
La base normativa si identifica nel Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24 settembre 2014. Nel corso degli anni il legislatore ha apportato numerose modifiche all’agevolazione originaria per adeguarla alle mutate esigenze delle imprese ed aumentarne la convenienza.
Invitalia S.p.A. valuta i business plan, concede i finanziamenti e monitora la realizzazione dei progetti.
Definizione di start-up innovativa
La start-up innovativa è la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione, che possiede i seguenti requisiti:
a) è una microimpresa o una piccola o media impresa;
b) è costituita da non più di sessanta mesi;
c) è residente in Italia o in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia;
d) a partire dal secondo anno di attività della start-up innovativa, il totale del valore della produzione annua, così come risultante dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, non è superiore a 5 milioni di euro;
e) non distribuisce, e non ha distribuito, utili;
f) ha, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico e non svolge attività prevalente di agenzia e di consulenza;
g) non è stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda;
h) possiede almeno uno dei seguenti ulteriori requisiti:
1) le spese in ricerca e sviluppo sono uguali o superiori al 15 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della start-up innovativa;
2) impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale;
3) sia titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tali privative siano direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività di impresa.
Al possesso dei seguenti requisiti è possibile effettuare l’iscrizione nell’apposita sezione speciale tenuta presso il Registro delle Imprese. Tale iscrizione ha una durata di 3 anni, prorogabili al verificarsi di determinate situazioni.
Soggetti beneficiari
Possono presentare domanda di agevolazione le start-up innovative che, alla data di presentazione della domanda telematica, siano in possesso dei seguenti requisiti:
– essere regolarmente costituite e iscritte nell’apposita sezione speciale del Registro Imprese da non più di 60 mesi;
– essere di micro o piccola dimensione;
– avere sede legale e operativa ubicata in Italia;
– essere in contabilità ordinaria;
– non essere impresa in difficoltà (art. 2 sub 18 del Reg. UE 2014/615);
– avere il DURC regolare.
Possono presentare domanda di partecipazione anche le persone fisiche che intendono avviare una start-up innovativa, la quale dovrà essere costituita dopo l’approvazione dell’idea progettuale/piano d’impresa.
Ambito di applicazione
Sono ammissibili alle agevolazioni i piani d’impresa:
a) caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo che:
I. prevedano l’adozione di soluzioni tecniche, organizzative e/o produttive nuove rispetto al mercato di riferimento dell’impresa proponente, anche in chiave di riduzione dell’impatto ambientale, oppure
II. siano funzionali all’ampliamento del target di utenza del prodotto-servizio offerto, rispetto al bacino attualmente raggiunto dagli altri operatori attivi nel medesimo mercato di riferimento e/o nel medesimo settore, oppure
III. prevedano lo sviluppo e la vendita di prodotti-servizi innovativi o migliorativi rispetto ai bisogni dei clienti e/o destinati ad intercettare nuovi bisogni e/o rivolti a innovative;
IV. combinazioni prodotto-servizio/mercato, oppure propongano l’adozione di modelli di business orientati all’innovazione sociale, anche attraverso l’offerta di prodotti-servizi volti ad intercettare bisogni sociali o ambientali.
b) mirati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things, orientati a sviluppare e/o produrre servizi/prodotti digitali, ovvero adottare tecnologie digitali come elemento abilitante di nuovi processi e/o modelli di business con conseguente miglioramento dell’efficienza gestionale, organizzativa e/o produttiva. I predetti piani d’impresa possono altresì essere connessi allo sviluppo e/o all’adozione di prodotti, servizi o tecnologie riconducibili ai settori dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things.
c) finalizzati alla valorizzazione economica:
I. degli esiti di progetti/studi/ricerche brevettati, oppure che risultino da un progetto/studio/ricerca, effettuati da soggetti (pubblici o privati) in possesso di titoli e/o qualifiche idonei. In particolare, in assenza di risultati brevettati, dovrà darsi evidenza che si tratti di risultati di attività di analisi e/o di lavori sperimentali e/o di indagini pianificate, miranti ad acquisire nuove conoscenze da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, e che tali attività siano state svolte da soggetti normalmente operanti nel “sistema della ricerca” (università, centri di ricerca, funzioni R&D di aziende, ricercatori operanti in dette organizzazioni). I risultati delle attività di analisi, dei lavori sperimentali, delle indagini pianificate e/o di invenzioni brevettate, devono essere legittimamente sfruttabili, almeno fino all’ultimazione del piano d’impresa, per titolarità o in virtù di accordi, da parte del soggetto proponente;
II. del know-how e/o delle conoscenze tecniche, scientifiche e tecnologiche, maturate dai componenti della compagine nell’ambito del “sistema della ricerca” così come sopra definito, opportunamente documentati e dimostrabili.
Progetti di investimento
I progetti di investimento devono essere avviati, ossia le spese devono essere sostenute, DOPO la presentazione della domanda di agevolazione ed ultimati entro 24 mesi dalla data di stipula del provvedimento di concessione.
I progetti devono avere un importo minimo imponibile di 100.000 € e massimo di 1.500.000 €.
Spese ammissibili
Le spese ammissibili devono rientrare nelle seguenti categorie:
a) immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
b) immobilizzazioni immateriali necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, quali brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa:
➢ le spese concernenti l’acquisizione di certificazioni sono agevolabili limitatamente a quelle afferenti all’acquisizione della prima certificazione, con esclusione degli interventi successivi di verifica periodica e di adeguamento ad intervenute disposizioni in materia di certificazione;
c) servizi funzionali alla realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa. Rientrano in tale categoria le spese per la progettazione, lo sviluppo, la personalizzazione e il collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, le consulenze specialistiche tecnologiche nonché relativi interventi correttivi e adeguativi, i servizi forniti da incubatori e acceleratori d’impresa e quelli relativi al marketing ed al web-marketing. Rientrano, altresì, in tale categoria eventuali costi connessi alle collaborazioni instaurate con Organismi di ricerca ai fini della realizzazione del piano d’impresa:
➢ le spese concernenti l’acquisizione di consulenze specialistiche tecnologiche sono agevolabili solo se le predette consulenze sono direttamente funzionali al progetto di investimento e non relative alle normali spese di funzionamento dell’impresa, prestate da soggetti terzi a titolo non continuativo o periodico;
➢ le spese relative ai servizi di marketing e/o web marketing non possono eccedere il 20%venti percento dell’importo totale ammesso delle spese per investimenti. Per servizi di marketing e/o web marketing si intendono quelli relativi alla definizione della strategia di ingresso sul mercato e alle attività propedeutiche alla promozione dell’innovazione oggetto del piano d’impresa proposto, ivi incluse le spese di pubblicità e di promozione di carattere non ricorrente riconducibili a piani pluriennali finalizzati al lancio dell’innovazione proposta;
➢ le spese relative ai servizi di incubazione e di accelerazione sono agevolabili purché detti servizi vengano forniti da incubatori e acceleratori d’impresa. Nel caso i servizi siano forniti da organismi non classificati come incubatori certificati ai sensi dell’articolo 25, comma 5, del Decreto-legge n. 179/2012, è necessario fornire un profilo dettagliato dell’incubatore/acceleratore prescelto, ed il track record dello stesso, con particolare riferimento ai requisiti di cui al comma 5 ed agli indicatori di cui al comma 7 dell’articolo 25 del Decreto-legge n. 179/2012;
d) personale dipendente e collaboratori a qualsiasi titolo aventi i requisiti indicati all’articolo 25, comma 2, lettera h), numero 2), del decreto-legge n. 179/2012, nella misura in cui sono impiegati funzionalmente nella realizzazione del piano d’impresa.
Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature, le spese effettuate, in tutto o in parte, mediante il cosiddetto “contratto chiavi in mano”, le spese relative a macchinari, impianti e attrezzature usati, e quelle relative a imposte e tasse nonché i titoli di spesa di importo imponibile inferiore a 500 €.
Sono ammissibili nei limiti del 20% delle spese di cui ai punti da a) a d), le seguenti spese di capitale circolante:
a) materie prime, ivi compresi i beni acquistati soggetti ad ulteriori processi di trasformazione, sussidiarie, materiali di consumo e merci;
b) servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa, ivi compresi quelli di hosting e di housing.
c) godimento di beni di terzi:
➢ le spese di affitto relative alla sede aziendale ove viene realizzato il piano d’impresa, limitatamente al periodo di realizzazione del piano d’impresa medesimo;
➢ i canoni di leasing e i costi di affitto relativi a impianti, macchinari e attrezzature necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa.
Agevolazioni
Le agevolazioni consistono in un finanziamento agevolato avente le seguenti caratteristiche:
– importo: 80% delle spese agevolabili;
– durata massima: 10 anni;
– tasso: ZERO;
– rimborso: ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno;
– restituzione: dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota di agevolazione.
Nel caso di start-up innovative la cui compagine, alla data di presentazione della domanda di concessione delle agevolazioni, sia interamente costituita da giovani di età non superiore ai 35 anni e/o da donne, o preveda la presenza di almeno un esperto, in possesso di titolo di dottore di ricerca o equivalente da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio, l’importo del finanziamento agevolato è pari al 90% delle spese ammissibili.
Le start-up con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, grazie ai fondi UE del PON Imprese e Competitività 2014-2020, possono godere di un contributo a fondo perduto pari al 30% del mutuo e restituire così solo il 70% del finanziamento ricevuto.
Modalità di erogazione del contributo
Sebbene il contributo sia chiamato un finanziamento, la logica di erogazione è diversa rispetto al finanziamento bancario. La banca eroga prima del sostenimento dei costi, Invitalia invece eroga DOPO il sostenimento dei costi.
Questo comporta l’emersione di un fabbisogno finanziario da coprire mediante risorse proprie (es: disponibilità di conto corrente) e/o ulteriori finanziamenti bancari.
Per le spese di investimento riferite alla realizzazione del piano d’impresa, l’erogazione del finanziamento agevolato avviene su richiesta dell’impresa beneficiaria in non più di 5 (cinque) stati di avanzamento lavori (S.A.L.). Ciascuna richiesta di erogazione deve essere di importo almeno pari al 10% (dieci percento) dell’investimento complessivo ammesso, fatta salva la richiesta di erogazione del saldo delle agevolazioni, che può essere presentata per l’importo residuo dell’investimento ammesso.
Contestualmente alla richiesta di erogazione delle spese di investimento, l’impresa beneficiaria richiede altresì la proporzionale erogazione del finanziamento agevolato connesso alle eventuali esigenze di capitale circolante ritenute agevolabili dal Soggetto gestore e quantificate nell’ambito del contratto di finanziamento di cui al punto.
La presentazione delle richieste di erogazione da parte dell’impresa beneficiaria avviene utilizzando una delle seguenti modalità, tra loro alternative:
a. Fatture quietanzate
b. Fatture non quietanzate
c. Tramite conto corrente vincolato
Modalità di presentazione della domanda
Le domande possono essere presentate esclusivamente tramite la piattaforma informatica di Invitalia.
Per l’invio occorre essere in possesso di:
– SPID di livello 2;
– Firma digitale con C.N.S.;
– PEC aziendale valida.
La procedura è a sportello, non vi è una graduatoria di finanziabilità ma le istanze saranno istruite fintanto che saranno disponibile le risorse.
Con il DM 11 maggio 2023 è avvenuto il rifinanziamento di Smart&Start Italia con risorse del Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-2027 per un importo pari a 100 milioni di Euro.
Lo Studio Genus è a disposizione per lo studio di fattibilità, scrittura business plan, presentazione dell’istanza di agevolazione, monitoraggio e rendicontazione investimento. Per informazioni chiamare allo 0975 35 44 66 oppure inviare una e-mail ad uno di questi indirizzi critone@genusweb.it / costantino@genusweb.it
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