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FONDO IMPRESA FEMMINILE

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FONDO IMPRESA FEMMINILE
Impresa femminile

Estremi normativi

 

Finalità

  • Incentivi per la nascita delle imprese femminili;
  • Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

 

Cosa si intende per “impresa femminile”

Per impresa femminile si intende quella che, in funzione della forma giuridica, presenta le seguenti caratteristiche:

  • la società cooperativa e la società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale;
  • la società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
  • l’impresa individuale la cui titolare è una donna.

 

Chi può partecipare

  • persone fisiche che intendono costituire una impresa femminile (da costituire entro 60 gg dalla data di esito positivo della valutazione);
  • imprese femminili costituite da meno di 12 mesi dalla data di presentazione della domanda;
  • imprese femminili costituite da oltre 12 mesi dalla data di presentazione della domanda;
  • libere professioniste ed aspiranti libere professioniste, sia per professioni ordinistiche che non ordinistiche.

 

Requisiti

  • avere una sede legale e/o operativa ubicata sul territorio nazionale;
  • essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal Ministero un ordine di recupero;
  • non essere destinatarie della sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e ss.mm.ii;
  • non trovarsi in altre condizioni previste dalla legge come causa di incapacità a beneficiare di agevolazioni finanziarie pubbliche o comunque a ciò ostative;
  • i legali rappresentanti o amministratori, alla data di presentazione della domanda, non devono essere stati condannati, con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per i reati che costituiscono motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di appalto o concessione ai sensi della normativa in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture vigente alla data di presentazione della domanda.

 

Settori ammissibili

Sono ammissibili i progetti di investimento ricadenti in uno dei seguenti settori economici:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio e turismo.

 

Tempistiche di realizzazione degli investimenti

  • i progetti di investimento dovranno essere realizzati entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni controfirmato dall’impresa femminile beneficiaria, pena la revoca delle agevolazioni concesse;
  • sulla base di motivata richiesta dell’impresa, il Ministero può autorizzare una proroga non superiore a 6 mesi.

 

Ammontare massimo degli investimenti

  • Per le imprese femminili costituende o costituite da meno di 12 mesi: investimenti per un importo massimo di 250.000 € (al netto dell’iva);
  • Per le imprese femminili costituite da oltre 12 mesi: investimenti per un importo massimo di 400.000 € (al netto dell’iva).

 

Spese ammissibili

Le spese ammissibili sono quelle strettamente funzionali alla realizzazione dell’investimento candidato, rientranti nelle seguenti categorie:

  • immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica;
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante*: materie prime, sussidiarie, materiali di consumo, servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa, godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing, oneri per la garanzia propedeutica alla richiesta di anticipazione del contributo.

*per le imprese costitute da meno di 36 mesi (comprese le costituende), il limite è del 20% delle spese complessivamente ritenute ammissibili;
* per le imprese costituite da più di 36 mesi, il limite è del 25% delle spese complessivamente ritenute ammissibili e comunque nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi finanziari.

Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature e le spese relative a imposte e tasse. Sono ammessi soltanto beni NUOVI.

Le spese afferenti l’investimento dovranno essere documentata da regolare fattura avente data successiva quella di invio dell’istanza di agevolazione e, in caso di impresa femminile costituenda, successiva anche alla data di costituzione (se società) o apertura della partiva iva (per le ditte individuali e libera-professionista).
Tutte le spese dovranno essere pagate tramite strumenti tracciabili, si raccomanda fortemente lo strumento del bonifico bancario, utilizzando uno o più conti corrente ordinari intestati inequivocabilmente all’impresa femminile beneficiaria.

 

Variazioni investimento

Le variazioni riguardanti operazioni societarie, variazioni soggettive, nonché quelle riguardanti il progetto di investimento candidato e ammesso, dovranno essere previamente comunicate ed approvate dal Ministero.

 

Agevolazioni concedibili ed intensità di aiuto

Imprese femminili costituende o costituite da meno di 12 mesi

  • per investimenti di importo <=100.000 €: contributo a fondo perduto fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo del contributo pari a 50.000 €;
  • per investimenti di importo <=100.000 € candidati da donne in stato di disoccupazione che avviano una impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo, la percentuale massima del fondo perduto è elevata al 90% fermo restando il limite di importo del contributo di 50.000 €;
  • per investimenti di importo > 100.000,00 € e fino a 250.000 €, le agevolazioni sono concesse nella forma del fondo perduto e fino a copertura del 50% delle spese ammissibili.

 

Imprese femminili costituite da più di 12 mesi e meno di 36 mesi

  • mix di agevolazioni che copre fino ad un massimo dell’80% delle spese ammissibili: il 50% è a fondo perduto mentre il restante 50% è un finanziamento a tasso zero;

 

Imprese femminili costituite da più di 36 mesi

  • mix di agevolazioni che copre fino ad un massimo dell’80% delle spese ammissibili: il 50% è a fondo perduto mentre il restante 50% è un finanziamento a tasso zero e le eventuali spese di capitale circolante saranno finanziate esclusivamente dal fondo perduto.

 

Caratteristiche del finanziamento a tasso zero

Durata: 8 anni;
tasso: zero;
rimborso: dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione;
rate: semestrali costanti posticipate;
garanzie richieste: nessuna.

 

Modalità di erogazione

L’erogazione delle agevolazioni potrà avvenire in massimo 2 S.A.L. (stato avanzamento lavori). Pertanto si delineano le seguenti casistiche:

  1. unica erogazione a SALDO previo sostenimento e rendicontazione di tutte le spese afferenti l’investimento;

 

oppure

  1. I° SAL di importo non inferiore al 40% e non superiore all’80% delle spese ammesse, può essere presentato previa esibizione dei titoli di spesa anche non quietanzati. In questo caso, se entro 6 mesi dalla data di richiesta del I° SAL non interviene la richiesta di SALDO, il Ministero potrà chiedere la documentazione attestante il pagamento delle spese rendicontate;
  2. Richiesta di SALDO previa esibizione di tutte le fatture quietanzate.

È fatta salva la possibilità per l’impresa femminile beneficiaria di richiedere l’erogazione di una prima quota di agevolazione a titolo di anticipazione, svincolata dall’avanzamento del programma di spesa, di importo non superiore al 20% (venti per cento) dell’importo complessivo delle agevolazioni concesse, previa presentazione di fideiussione o polizza fideiussoria.

 

Modalità di presentazione della domanda

Le agevolazioni sono concesse mediante procedura valutativa a sportello. Le domande si presentano esclusivamente per via elettronica utilizzando la procedura informatica messa a disposizione sul sito https://www.invitalia.it/
Per poter inviare l’istanza occorre:

  • e-mail e PEC;
  • firma digitale;
  • SPID di livello 2.

 

Ipotesi di revoca parziale e/o totale delle agevolazioni

Tra le altre ipotesi di revoca previste dall’art. 20 del decreto interministeriale del 30 settembre 2021 , preme evidenziare le seguenti:

  • l’impresa beneficiaria perda la qualificazione di impresa femminile prima che siano decorsi tre anni dal completamento dell’iniziativa;
  • l’impresa beneficiaria trasferisca altrove, alieni o destini ad usi diversi da quelli previsti le immobilizzazioni materiali o immateriali oggetto dell’agevolazione prima che siano decorsi tre anni dal completamento del programma di spesa;
  • l’impresa beneficiaria cessi volontariamente, alieni o conceda in locazione o trasferisca l’attività, prima che siano trascorsi tre anni dal completamento;
  • si verifichi il fallimento, la messa in liquidazione o la sottoposizione a procedure concorsuali con finalità liquidatorie dell’impresa beneficiaria prima che siano decorsi tre anni dal completamento dell’iniziativa.

 

Disciplina aiuti di Stato e regole di cumulo

Le agevolazioni sono erogate ai sensi dell’art. 22 del Regolamento 651/2014. Per le imprese che non hanno i requisiti ivi previsti, le agevolazioni saranno concesse ai sensi del regolamento de minimis.
Le agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato, anche de minimis, nei limiti previsti dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato di riferimento.

Lo Studio Genus è a disposizione per informazioni ed aiuto alla predisposizione delle richieste di agevolazione.
Per info: 0975 35 44 66 oppure e-mail iacovino@genusweb.it oppure costantino@genusweb.it