loader image
Cerca
Close this search box.

Credito d’imposta per investimenti pubblicitari 2021: bonus variabile dal 50% al 75% delle spese

Ti trovi quì:
/
/
Credito d’imposta per investimenti pubblicitari 2021: bonus variabile dal 50% al 75% delle spese

L’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 e ss.mm.ii., ha istituito un credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari effettuati su emittenti radio-televisive e radiofoniche locali e sulla stampa quotidiana a periodica, anche on-line.

La legge di bilancio 2021 (L. 178/2020) ha apportato alcune modifiche, introducendo un doppio binario di agevolazioni, a seconda della tipologia di investimento da realizzare.

Di seguito se ne fornisce una sintesi.

I beneficiari

Il credito d’imposta è rivolto ai seguenti soggetti:

  • titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo;
  • enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie.

Tipologia di investimenti

1° binario: stampa quotidiana e periodica, locale e nazionale (anche on-line)

Per gli investimenti pubblicitari da sostenere nel 2021 sui giornali quotidiani e periodici, anche in formato digitale, il credito d’imposta potenzialmente usufruibile sarà pari al:

  • 50% del valore imponibile degli investimenti;
  • senza il calcolo del valore incrementale rispetto all’anno precedente (50% secco).

Esempio di calcolo:

Investimenti 2021: € 10.000 imponibili

Credito d’imposta teorico massimo: 50%*10.000 € = 5.000 €

2° binario: emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali

Per gli investimenti pubblicitari da sostenere nel 2021 sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il credito d’imposta potenzialmente usufruibile sarà pari al:

  • 75% del valore incrementale dell’investimento rispetto all’anno precedente (anno 2020);
  • purché l’investimento superi di almeno l’1% gli analoghi investimenti effettuati sullo stesso mezzo di informazione nell’anno precedente (2020).

Per “stessi mezzi di informazione” si intende il canale radio-televisivo e non la singola emittente.

Esempio di calcolo:

Il credito d’imposta è pari al 75% calcolato sull’investimento incrementale effettuato.

Investimenti pubblicitari effettuati “Anno 2020”: € 10.000,00

Investimenti pubblicitari da effettuare “Anno 2021”: € 10.200,00

Il primo step è verificare la quota di investimento incrementale minima da effettuare:

1% * € 10.000,00 = € 100,00

L’incremento effettuato è pari ad € 200,00 che essendo maggiore di € 100,00 dà diritto alla richiesta del beneficio.

Il credito d’imposta da richiedere sarà così calcolato:

75% * € 200,00 = € 150,00

È possibile accedere al credito per investimenti su emittenti televisive e radiofoniche, ipotizzando che l’investimento nel 2020 sia stato zero?

In assenza di diversa disposizione da parte del Dipartimento Informazione ed Editoria, si continuano ad applicare le precedenti disposizioni, per le quali non è possibile accedere al credito l’imposta se gli investimenti pubblicitari dell’anno precedente a quello per cui si richiede l’agevolazione sono stati pari a zero, come prescritto dal Consiglio di Stato nel parere reso sul Regolamento di cui al D.P.C.M. n. 90 del 16 maggio 2018, che ha disciplinato la misura.

Sono esclusi dalla concessione del credito di imposta, pertanto, oltre che i soggetti che nell’anno precedente a quello per il quale si richiede il beneficio non abbiano effettuato investimenti pubblicitari ammissibili, anche quelli che abbiano iniziato l’attività nel corso dell’anno per il quale si richiede il beneficio.

Requisiti dei mezzi di informazione

Gli investimenti pubblicitari devono essere effettuati su giornali ed emittenti editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta presso il competente Tribunale, ai sensi dell’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, ovvero presso il Registro degli operatori di comunicazione di cui all’articolo 1, comma 6, lettera a), numero 5, della legge 31 luglio 1997, n. 249, e dotate in ogni caso della figura del direttore responsabile.

Spese escluse

Sono escluse le spese per l’acquisto di spazi destinati a servizi particolari quali televendite, servizi di pronostici, giochi o scommesse con vincite in denaro, di messaggeria vocale o chat-line.

Inoltre non sono ammesse al credito d’imposta le spese sostenute per forme di pubblicità che esulano dalla stampa, anche on-line, ed emittenti televisive/radiofoniche locali (come ad esempio, a titolo esemplificativo e non esaustivo: grafica pubblicitaria su cartelloni fisici, volantini cartacei periodici, pubblicità su cartellonistica, pubblicità su vetture o apparecchiature, pubblicità mediante affissioni e display, pubblicità su schermi di sale cinematografiche, pubblicità tramite social o piattaforme online, banner pubblicitari su portali online, ecc…).

Gli investimenti ammissibili dovranno essere riferiti all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali al netto delle spese accessorie.

Modalità di presentazione ed utilizzo

Le domande di “prenotazione” dovranno essere presentate su di una apposita piattaforma messa a disposizione l’Agenzia delle Entrate secondo un modello di istanza definito dalla medesima, entro il 31 marzo 2021.

Successivamente alla chiusura del termine per la prenotazione del credito ed entro il 30 aprile 2021, il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria pubblicherà la lista dei richiedenti il bonus e la somma provvisoriamente assegnata.

L’iter si concluderà soltanto dopo la presentazione della dichiarazione sostitutiva con la quale i beneficiari attestano che gli investimenti incrementali previsti per il 2021 sono stati realizzati, adempimento che dovrà essere effettuato tra il 1° e il 31 gennaio 2022.

A quel punto il dipartimento formerà l’elenco degli effettivi destinatari del tax credit e la somma effettivamente riconosciuta. Il contributo potrà essere “speso” soltanto in compensazione tramite il modello di pagamento F24, tramite codice tributo 6900, presentato attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate, dal quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dell’elenco degli ammessi all’agevolazione (dopo il 31 gennaio 2022).

L’importo, inoltre, deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa ai periodi d’imposta in cui il credito è stato maturato e nelle dichiarazioni successive fino al suo esaurimento.

Regime di aiuto

In assenza di diversa disposizione normativa, anche per l’anno 2021 il credito di imposta per gli investimenti pubblicitari è soggetto al limite degli aiuti “de minimis” di cui ai regolamenti dell’Unione europea richiamati nella norma istitutiva (art. 57 bis del D.L. 24/04/2017 n. 50, convertito con modificazioni dalla legge 21/06/2017, n. 96, come peraltro confermato dal “decreto cura Italia” (art. 98 del d.l. 17/03/2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24/04/2020, n. 27) e dal “decreto rilancio” (art. 186 del D.L. 19/05/2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla Legge 17 luglio 2020, n. 77).

L’agevolazione in oggetto, pertanto, non rientra tra gli aiuti di cui alla Comunicazione della CE “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” (2020/C 91 I/01).

 

Lo Studio Genus è a disposizione per ulteriori informazioni e per l’invio dell’istanza di prenotazione.

Per info: critone@genusweb.it / costantino@genusweb.it oppure chiamare allo 0975 35 44 66.