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Il 1° gennaio 2024 nasce la Z.E.S. Unica Mezzogiorno: nuovi crediti d’imposta e agevolazioni per le imprese

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Il 1° gennaio 2024 nasce la Z.E.S. Unica Mezzogiorno: nuovi crediti d’imposta e agevolazioni per le imprese

Il Decreto Legge 19 settembre 2023, n. 124 (cd. “Decreto Sud”), contenente misure in materia di politiche di coesione per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno, con gli articoli da 9 a 17, disciplina l’istituzione, a partire dal 1° gennaio 2024 della Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno (cd. “Z.E.S. unica”) al fine di promuovere lo sviluppo dei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

Cosa si intende per Z.E.S.

L’articolo 9, D.L. n. 124/2023, precisa che per Zona Economica Speciale (Z.E.S.) si intende:
“una zona delimitata del territorio dello Stato nella quale l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno può beneficiare di speciali condizioni in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo d’impresa”.

Credito d’imposta Z.E.S. Unica

La legge di bilancio 2024 (L. 213/2023), per il credito di imposta per gli investimenti effettuati nella Z.E.S. unica Mezzogiorno, ha stanziato per l’anno 2024 risorse pari a 1.800 milioni di euro.

Il credito d’imposta previsto è concesso nella misura massima prevista dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022 – 2027 che prevede i seguenti massimali per le grandi imprese:

  • 15%, per le aree dell’Abruzzo che rientrano nella Carta degli aiuti a finalità regionale;
  • 30%, per le regioni di Molise, Basilicata e Sardegna;
  • 40%, per la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia.

I massimali previsti per le grandi imprese sono aumentati di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti per le piccole.

Per la Basilicata le agevolazioni saranno pertanto le seguenti:

  • Micro e Piccole Imprese: 50%
  • Medie Imprese: 40%
  • Grandi Imprese: 30%

La percentuale di agevolazione deve essere applicata all’ammontare complessivo imponibile dell’investimento candidato e ritenuto ammissibile.

Chi può richiedere il credito d’imposta

Possono partecipare le imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali, anche mediante contratti di locazione finanziaria, destinati a strutture produttive ubicate o da ubicarsi nelle Regioni ricomprese nella Z.E.S. Unica (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna).

Considerato che l’impianto normativo è in parte sovrapponibile con il precedente Credito d’imposta per il Mezzogiorno, l’accezione da dare al termine “imprese” è quella di “titolari di reddito d’impresa”, escludendo di fatto i liberi professionisti.

Settori esclusi dal credito d’imposta

L’agevolazione in esame non si applica ai soggetti che operano nei settori:

  • dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite;
  • dei trasporti e delle relative infrastrutture;
  • della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche;
  • della banda larga;
  • settori creditizio, finanziario e assicurativo.

Sono inoltre escluse le imprese che si trovano in stato di liquidazione o di scioglimento ed alle imprese in difficoltà come definite dall’articolo 2, punto 18, Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014.

Investimenti agevolabili

Sono ammissibili gli acquisti di beni strumentali nuovi facenti parte di un progetto di investimento iniziale ossia un investimento relativo:

  • alla creazione di un nuovo stabilimento;
  • all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente;
  • alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente;
  • ad un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.

Non sono ammessi investimenti di mera sostituzione.

Per beni strumentali nuovi devono intendersi le seguenti categorie:

  • Terreni e fabbricati (attenzione: il requisito della novità deve sussistere anche per i terreni ed i fabbricati);
  • Impianti e macchinari (Voce di Bilancio B.II.2): impianti generici (quali impianti di produzione e distribuzione energia, officine di manutenzione, raccordi e materiale rotabile, mezzi per traino e sollevamento, centrali di conversione, parco motori, pompe, impianti di trasporto interno, servizi vapore, riscaldamento e condizionamento, impianti di allarme) che gli impianti specifici ed altri impianti (quali ad esempio, forni e loro pertinenze), nonché i beni individuabili quali “macchinario”, automatico e non automatico”. Si precisa che gli impianti infissi al suolo sono esclusi;
  • Attrezzature industriali e commerciali (Voce di Bilancio B.II.3): attrezzature industriali e commerciali, attrezzatura varia ed utensili, legati al processo produttivo o commerciale dell’impresa.

 

Gli investimenti da candidare devono avere un importo minimo ammissibile non inferiore ad € 200.000.

IMPORTANTE. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

Sono finanziabili i singoli acquisti di beni strumentali?

Il richiamo a un progetto d’investimento iniziale va interpretato nel senso che l’investimento imprenditoriale deve avere carattere strutturale (creazione di una nuova struttura produttiva, ampliamento della capacità esistente, diversificazione della produzione per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente, cambiamento fondamentale del processo produttivo), mentre si devono escludere dall’agevolazione le singole acquisizioni che, seppur non di mera sostituzione, siano svincolate da una visione complessiva e strategica dell’investimento.
In particolare per “ampliamento della capacità esistente” deve intendersi un investimento strutturale avente una propria organicità (non singolo acquisto), volto ad aumentare la capacità produttiva mediante l’aggiunta di un nuovo complesso a quello preesistente o con l’aggiunta di nuovi macchinari capaci di dotare il complesso esistente di maggiore capacità produttiva.

Tempistiche degli investimenti

Gli investimenti devono essere realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024.

Modalità di richiesta

Sarà un Decreto del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR da adottare di concerto con il MEF, a definire le modalità di accesso al beneficio, i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta e dei relativi controlli.

Modalità di utilizzo

Il credito d’imposta:

  • è utilizzabile esclusivamente in compensazione F24 tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate;
  • deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo;
  • non è soggetto al limite di € 250.000 per i crediti da indicare nel quadro RU del Mod. REDDITI.

Cumulabilità del credito con altre agevolazioni

Il credito d’imposta è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle rispettive discipline europee.

Norme antielusive

Se i beni oggetto dell’agevolazione:

  • non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, il credito d’imposta è rideterminato, escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni non entrati in funzione;
  • sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei suddetti beni.

Il meccanismo di “recapture” opera anche per i beni acquistati in leasing, per i quali sarà obbligatorio esercitare il riscatto del bene.

Ad oggi la misura agevolativa non è ancora attiva in quanto mancante del corrispondente decreto attuativo.

Lo Studio Genus è a disposizione per informazioni ed aiuto alla predisposizione delle richieste di agevolazione.

Per info chiamare allo 0975 35 44 66 oppure tramite e-mail a critone@genusweb.it e costantino@genusweb.it